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DMARC è un protocollo di autorizzazione dell'email fino ad oggi riservato agli addetti ai lavori in quanto utilizzato prevalentemente da Banche e da altri siti che risultavano essere spesso vittime di attacchi di phishing.

DMARC si appoggia a protocolli molto più diffusi come DKIM, usato per firmare/certificare la provenienza di una email, e SPF, utilizzato invece per dichiarare quali siano i server che possono spedire email usando un determinato mittente, inteso come colui che ha imbucato la lettera e non colui che l'ha scritta, che come per la posta tradizionale anche nell'email possono non coincidere.

Il limite di DKIM e di SPF sta nel fatto che non è prevista alcuna restrizione tra chi firma e chi ha scritto l'email o tra il server che invia e chi ha scritto l'email: quindi DKIM e SPF da soli aiutavano solamente ad avere nuovi identificatori sui quali calcolare la reputazione o fare dei blacklisting, ma non impediva di mandare email fraudolente che sembrassero inviate da altri. Proprio per aggirare questo limite è stato introdotto, giustamente, DMARC.

Ripensandoci sembrano passati pochi giorni da quel "Non sarà un'avventura!" scritto a lancio di VOXmail, eppure 5 anni sono quasi una eternità per un prodotto Web!

Ieri, 10 novembre 2013, era il quinto compleanno di VOXmail e come tutte le ricorrenze è il momento più opportuno per festeggiare e per una veloce retrospettiva prima di proiettarsi sui prossimi 12 mesi!

Innanzitutto partiamo con i numeri: come l'anno scorso anche questi 365 giorni hanno visto una crescita continua e nell'anno abbiamo raddoppiato il numero di utenti della nostra piattaforma (oggi circa 9.000) e anche il numero di email inviate da VOXmail (oggi circa 10 milioni al mese) decuplicando così il volume di invio in soli 3 anni. Ogni giorno più di 100 clienti inviano una newsletter ai propri iscritti usando VOXmail.

VOXmail ha sempre puntato molto sulla propria italianità ed è sempre stato un servizio esclusivamente in italiano.

Nel tempo alcuni di voi ci hanno segnalato che, pur apprezzando la nostra italianità nell'utilizzo del servizio, avevano bisogno di comunicare anche con iscritti stranieri e per questo tipo di utilizzo l'interfaccia di iscrizione e disiscrizione tutta italiana poteva essere una limitazione vista la bassa diffusione della nostra madre lingua.