Sappiamo tutti che la posta elettronica è un mezzo di comunicazione asincrono: questo significa che possiamo decidere quando inviare un messaggio ma non possiamo stabilire a priori quando il destinatario ci darà attenzione e lo aprirà.
In questo senso è quindi più simile alla posta tradizionale (invio di un volantino o una cartolina) o all'affissione di manifesti piuttosto che alla pubblicità in televisione o ai banner nelle pagine web.
A differenza, però, degli altri mezzi asincroni citati con la posta elettronica possiamo tentare di misurare se l'email sia stata aperta o meno e in quale momento sia avvenuto.
Da un'analisi effettuata su un campione di circa 600 newsletter inviate ad un totale di circa 130000 destinatari abbiamo rilevato il "ritardo" delle "prime aperture", ovvero il tempo che mediamente è passato dall'invio della newsletter alla prima volta che un utente l'ha visualizzata ottenendo questi risultati (appositamente arrotondati, per via della loro alta variabilità):
Email visualizzate | Finestra temporale | Note accuratezza |
25% | entro 2 ore | (range variabile tra il 15 e il 50%) |
50% | entro 6 ore | (+/- 20%) |
75% | entro 24 ore | (+/- 10%) |
90% | entro il 3° giorno | (+/- 5%) |
98% | entro la settimana | |
99.5% | entro 1 mese |
Volendo riassumere con un dato abbastanza mnemonico possiamo dire che circa 1/4 dei destinatari apre quasi immediatamente (entro le 2 ore), 1/4 apre tra le 2 e le 6 ore dopo l'invio, 1/4 apre entro il resto delle 24 ore, mentre il rimanente quarto aprirà con calma nei giorni successivi.
Da notare che l'ordinata non è lineare, ma piuttosto riporta i dati da 0 a 23h, da 1 a 6 giorni, da 1 a 4 settimane e da 1 a 5 mesi.
Ma quali sono i fattori che influiscono sulle tempistiche con le quali gli utenti leggono le email?
Con il passare degli anni il tempo trascorso dagli utenti su internet è in costante ascesa e di conseguenza il ritardo tra l'invio di una email e la sua lettura diminuisce, ma è importante tenere in considerazione che, soprattutto le generazioni più giovani, utilizzano sempre di più strumenti di "Instant messaging" e demandano pochissime comunicazioni alla posta elettronica. Facebook stessa, implementando un sistema di instant messaging via web, presente in tutte le pagine e funzionante senza bisogno di installare alcun software tranne il browser ha dato accesso alla messaggeria istantanea a molti più utenti.
Sono poi sempre in aumento gli utenti che controllano la posta via web, preferendo quindi la "webmail" ai tradizionali programmi di posta installati nel proprio computer: questo fattore fa sì che il meccanismo di controllo della posta, prima quasi del tutto automatico grazie ai client installati sul proprio computer che notificano l'utente all'arrivo di un messaggio, ora è spesso demandato ad una azione dell'utente che periodicamente decide di aprire il proprio browser nella pagina della webmail e verificare se siano arrivati nuovi messaggi o meno.
L'utenza business tende ad aprire le email quasi immediatamente mentre quella consumer è generalmente più "lenta" e più eterogenea in funzione della tipologia di utente, della fascia d'età (come dicevo i più giovani prediligono i servizi di messaggi istantanei), del tipo di lavoro (alcuni hanno la possibilità di controllare la propria posta personale sul luogo di lavoro, per altri internet è uno svago serale o da riservare ai weekend piovosi).
Oltre alla tipologia di destinatario influiscono sicuramente altri fattori tra i quali il più importante è la scelta giorno e dell'ora di invio. E' importante quindi analizzare questi fenomeni ed assicurarsi che le proprie email vengano lette nei termini previsti, pena la totale perdita di efficacia.
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